LA FOSSA

SALO’

Questa piazza ha conosciuto nel corso della sua lunga e gloriosa storia diverse intitolazioni. Alle origini, in virtù del fossato che la attraversava longitudinalmente lungo tutta la sua lunghezza, era la “Fossa”, nome utilizzato anche ora e rimasto quindi ben saldo nell’immaginario collettivo. Intorno al 1612 divenne Piazza Barbara, in omaggio al Provveditore Giovanni Barbaro che attese ai lavori di interramento del fossato. 

In epoca napoleonica assunse la denominazione di Piazza Luigia mentre alla caduta dell’imperatore dei Francesi fu semplicemente Piazza Grande. Nel 1859, quale auspicio all’Unità d’Italia, divenne Piazza Vittorio Emanuele II. Con l’avvento della Repubblica Sociale Italiana nel 1943 ci fu una nuova intitolazione e diventò Piazza Muti. Negli anni successivi alla Liberazione fu trasformata in Piazza Giacomo Matteotti.

Nel 2018 è stato realizzato un nuovo allestimento dell’area antistante la Torre dell’Orologio, volto ad ospitare un’opera scultorea in bronzo dell’artista salodiano Angiolino Aime. L’opera raffigura una donna, la fanciulla dei fiori, ispirata dai versi dell’insigne poeta italiano Giosuè Carducci, che nelle Odi Barbare ha descritto la cittadina di Salò utilizzando questa immagine simbolica. I versi, riportati sulla parete della piazza, così suonano: «Ma incontro le porge dal seno lunato a sinistra Salò le braccia candide, lieta come fanciulla che in danza entrando abbandona le chiome e il velo a l’aure, e ride e gitta fiori con le man’ piene, e di fiori le esulta il capo giovine»

Nelle sue prestigiose sale, che custodiscono oltre 30.000 volumi ed un settore multimediale, vengono periodicamente organizzati eventi culturali, mostre, incontri con gli autori, manifestazioni, letture, ecc. Alcune sale della biblioteca sono disponibili per l’utilizzo da parte di terzi.