MUSEO IL DIVINO INFANTE

GARDONE RIVIERA

Il Museo Il Divino Infante di Gardone Riviera, con le sue oltre 300 sculture, rappresenta una delle collezioni più importanti di sculture sacre legate alla figura del Bambin Gesù, della Maria bambina e del presepe napoletano. Nato dalla grande passione e dalla dedizione della proprietaria, la collezionista tedesca Hiky Mayr, il museo è stato realizzato con una particolare attenzione ai dettagli storici e artistici. Infatti buona parte delle sculture presenti nel museo – tutte rigorosamente italiane – sono frutto di una forte partecipazione emotiva che ha portato ad un paziente lavoro di restauro ad opera della sig.ra Hiky Mayr che ha interessato l’intera composizione delle sculture, dalle parti lignee alle parti tessili.

La collezione nel corso degli anni viene incrementata grazie al lavoro di continua ricerca affiancato da accurati restauri. Parallelamente all’aumento dei beni custoditi aumenta anche il valore della collezione che continua a posizionarsi tra le collezioni di maggior prestigio legate alla figura del Bambin Gesù, nonché la più grande al mondo.

Le sculture, risalenti agli ultimi cinque secoli, sono realizzate in legno, cera, terracotta e cartapesta. Accanto alle singole figure sacre è visibile all’interno del museo una grande sezione dedicata ai presepi napoletani: un paesaggio di circa 20 mq quadrati con più di 120 statue ed animali di diverse dimensioni.

Il presepe è sviluppato secondo la tradizione con tutta la teatralità napoletana tipica del presepio del diciottesimo secolo e con una serie infinita di comparse, di figure per la maggior parte intagliate nel legno, con teste, mani e piedi in terracotta, di animali e di una varietà di suppellettili (vestiti, gioielli, arredi, finimenti ecc.)

La peculiarità del presepe napoletano settecentesco è la felice convivenza dell’elemento profano accanto a quello sacro. Questi due fattori, apparentemente contrastati, diventano estremamente complementari nella creazione scenica. L’aspetto devozionale religioso si esplicita nella rappresentazione della Nascita di Gesù e, dunque, nella lunga processione d’ogni sorta di gente che si muove in adorazione verso la grotta ossia verso la scena dell’annuncio.