DUOMO

SALO’

La storia del Duomo di Salò comincia nel 1418 quando il Comune della cittadina lombarda riceve da papa Martino V l’autorizzazione a rimodernare l’antica pieve di S. Maria Annunciata.

Nell’autunno 1453 l’architetto Filippo delle Vacche da Caravaggio, che aveva ricevuto l’incarico di progettare il nuovo edificio, fu chiamato ad avviare i lavori. Lo stile della fabbrica appartiene alla cultura di transizione tra gotico e Rinascimento, e il modello di riferimento, scelto per esplicito desiderio dei committenti, è quello della chiesa veronese di S. Anastasia.

I lavori continuarono per diversi anni, con lentezza: nel 1487, conclusa la sagrestia, ancora si lavorava alla pavimentazione marmorea, e la cupola, iniziata tra il 1506 e il 1507, fu terminata solo nel 1522. Risale alla fine del ‘400 anche la Sala del capitolo, decorata con affreschi coevi.

Nel 1493 venne collocato nel presbiterio il grande Crocifisso scolpito da Giovanni Teutonico più di quarant’anni prima, di fattura nervosa e di straordinario virtuosismo tecnico nella resa del reticolo delle vene sul corpo di Cristo e delle gocce di sangue che scorrono dalle ferite del capo e del costato. 

Nel 1506 fu affidata la costruzione del portale maggiore, sobrio ed elegante, realizzato da Gaspare da Coirano e Antonio della Porta, detto il ‘Tamagnino’.

Dell’antica decorazione murale, eseguita a partire dalla fine del XV secolo, nulla sopravvive: i rifacimenti e le diverse campagne di restauro che si realizzarono nel corso del XIX secolo e soprattutto dopo il terremoto del 1901 alterarono profondamente il volto della chiesa. Dispersioni e integrazioni hanno modificato anche l’arredo pittorico originale. Nel 1906, dopo il terremoto che aveva gravemente lesionato l’antica chiesa di S. Bernardino, si decise infatti di trasferire in duomo i dipinti più importanti che l’edificio conservava: tra gli altri, due pregevoli opere di Romanino.

Della costruzione originaria rimangono, visibili anche dall’esterno, le strutture del campanile e delle finestre con cornici in cotto sul fianco destro della navata. Nello stesso periodo intorno al duomo fu tutto un susseguirsi di cantieri per la costruzione di palazzi su portici voltati, a seguire il tessuto gotico dei vicoli.